Guida alla pulizia di GNU/Linux

29/04/2016

Benissimo, ciao a tutti da Xeeon, si torna a parlare del pinguino, nello specifico della pulizia del nostro OS Linux. Sembrerà strano parlare di manutenzione su GNU/Linux, dato che uno dei vantaggi rispetto a Windows è il fatto che col tempo non rallenti e si appesantisca come quest’ultimo. Ebbene, nonostante ciò sia vero, Linux, come tutti i sistemi informatici col tempo inizia ad incrostarsi di roba inutile nelle directory, file di configurazione di programmi disinstallati, cache dei pacchetti scaricati, e tante altre cose magiche che occupano spazio sul nostro disco. Diciamo che la pulizia in Linux consiste in questo, non esiste pulizia del registro (d’altronde non c’è su Linux), non esiste la deframmentazione del file system, e più o meno tutte quelle cose che possiamo tranquillamente lasciare a Winzozz. A parte le battute, tutte le procedure di pulizia sono identiche per ogni distribuzione, ad eccezione della pulizia del gestore pacchetti, che in base alla distro può variare. Le distro su base Debian, come Ubuntu, Mint o elementaryOS usano APT. Oppure, le distro su base Arch, come Manjaro, Chakra o AntergOS usano Pacman. Questo comunque lo vedremo più avanti. Dunque, direi d’iniziare.

Purge e Locate

Quando disinstalliamo un programma in Linux, è inevitabile il fatto che vengano lasciati all’interno dell’OS tutti i file di configurazione relativi. Per ripulire l’OS da questi file vi consiglio due procedimenti molto semplici. Innanzitutto, su Ubuntu e sulle distro base Debian, quando disinstallate un software usate sempre “apt purge” e non “apt remove”. Quando dovete rimuovere dei pacchetti orfani aggiungete ad “apt-get autoremove” il comando “–purge”. A cosa serve purge? Oltre a rimuovere i pacchetti, elimineremo eventuali file di configurazione. Per quanto riguarda le distro basate su Arch, vi consiglio per rimuovere i pacchetti “pacman -Rsn”. Il comando rimuove, il pacchetto, le dipendenze non usate da altri pacchetti e previene la creazione di file di backup. Potete usare anche “pacman -Rscn”, che rimuove anche i pacchetti che dipendenti da esso, ma essendo un procedimento recursivo prestate molta attenzione.

Poi, un altro comando che vi consiglio per eliminare i file inutili è “locate”. Locate permette di localizzare qualsiasi contenuto sul nostro hard disk in base al nome che gli diamo, e quindi anche eventuali file di configurazione. Ad esempio, se proviamo a disinstallare Firefox, i suoi file di configurazione resteranno intatti, nonostante il purge. Quindi, come dobbiamo procedere? Innanzitutto è sempre bene procedere con un “sudo updatedb”, per aggiornare il database di locate. Dopodichè scriviamo “locate eciòchevogliamocercare”, in questo caso “mozilla”.

Come potete constatare voi stessi lui mi ha restituito tutte le directory in cui è presente il nome mozilla. Ecco, come potete vedere nella mia home c’è una cartella chiamata “.mozilla”, che io quindi andrò ad eliminare con un bel “rm -R /home/xeeon/.mozilla”. E via via faccio la stessa cosa per tutti i file che secondo me sono immondizia. Vi do un consiglio però, evitate di toccare i file presenti nelle directory di sistema, a meno che non siete sicuri di quello che state facendo, piuttosto occupatevi solo di quello che c’è nella vostra home. Questo perché? Perchè, intanto nella home è difficilissimo trovare file sensibili per il sistema, ma mettiamo per assurdo che combiniamo qualche pasticcio, comprometteremo solo il nostro utente e non l’intero sistema.

Svuotare la cache dei pacchetti

Quando noi scarichiamo uno o più pacchetti dai repository, questi vengono memorizzati in una cartella temporanea, e naturalmente resteranno li finché non gli diamo una bella ripulita. Per cancellare la cache in Ubuntu, e in generale, tutte le distro su base Debian è sufficiente scrivere in un terminale “sudo apt clean”, mentre nelle Arch-based basta scrivere “sudo pacman -Scc”, e dare il SI a tutti i messaggi di conferma. Perfetto, a questo punto la cache è stata svuotata, un’operazione abbastanza semplice da eseguire.

Usare BleachBit

BleachBit è un programmino molto leggero e semplice che ci permette di svuotare facilmente cache, file temporanei, ottimizzare i nostri browser internet, e tanto altro. Lo paragonerei a Ccleaner su sistemi Microsoft, ad esclusione della funzione per pulire il registro di sistema (che come ho detto all’inizio non esiste su Linux). Lo si può installare dai repository della nostra distribuzione col rispettivo package manager.

Una volta avviato ci basterà selezionare cosa vogliamo andare a rimuovere sul nostro sistema, e cliccare sul tasto d’anteprima per visualizzare un resoconto della pulizia. Se poi vogliamo procedere ci basterà cliccare sul tasto per eliminare i contenuti selezionati. Finito, niente di più semplice.

Dunque questi erano dei semplici consigli su come tenere pulito e scattante il nostro GNU/Linux. Naturalmente non dimenticate le altre regole della manutenzione e della sicurezza, ovvero tenere sempre aggiornato il sistema, scaricare da sorgenti sicure, installare solo il software che serve davvero per evitare d’inzozzare troppo, non andare su siti pericolosi, ecc, ecc. Detto questo, trovate questa guida in maniera più dettagliata guardando il video sopra. Come sempre vi invito a lasciare un mi piace (al video), un commento sotto (al video), a seguirmi sulle pagine social, ma soprattutto ad iscrivervi al canale YouTube. Buona visione!